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Ecostress: cos’è e a chi serve l’ecocardiogramma da sforzo farmacologico?

L’ecocardiografia da sforzo (Ecostress) è un esame diagnostico utile per valutare il corretto funzionamento delle coronarie, i vasi che portano sangue, ossigeno e nutrimento al cuore.

ecocardiogramma

Alla base dell’esame c’è la tecnologia degli ultrasuoni, utilizzata in questo caso per valutare l’anatomia e la corretta efficienza del cuore, indagando su eventuali variazioni della funzione muscolare cardiaca, in risposta a situazioni di stress e ad una maggiore richiesta di ossigeno.

Questa situazione di stress viene indotta, durante l’esame, mediante l’iniezione endovenosa di un farmaco che simula e sostituisce lo sforzo fisico (nella Casa di Cura Petrucciani si utilizza la dobutamina), con il cuore ed il suo apparato circolatorio che iniziano a comportarsi come se avessero a che fare con un vero e proprio sforzo fisico. Essendo un esame privo di esercizio fisico (il paziente rimane disteso su un lettino), è indicato nei pazienti che, per cause muscolari, neurologiche o articolari non possono eseguire il classico ecocardiogramma da stress fisico.

L’utilizzo della dobutamina, a dosaggi progressivamente crescenti durante il corso dell’esame, induce un aumento della frequenza cardiaca e una conseguente richiesta di ossigeno da parte del cuore. Circostanza che consente al cardiologo che effettua l’esame di capire se ci sono stenosi coronariche (restringimenti) che possano avere o meno un significato clinico.

Chi deve sottoporsi all’ecocardiografia da sforzo farmacologico?

L’ecostress è indicato, in prevenzione primaria, nelle seguenti categorie di pazienti:

  • soggetti con moderato ed alto profilo di rischio cardiovascolare (presenza di plurimi fattori di rischio cardiovascolari come ipertensione arteriosa, diabete mellito, dislipidemia, familiarità, fumo di sigaretta, eccesso ponderale) al fine di diagnosticare eventuali stenosi misconosciute delle coronarie;
  • soggetti con qualsiasi profilo di rischio cardiovascolare con limitazione all’esecuzione di esami che richiedano un esercizio fisico (deficit deambulatori, limitazione funzionale al movimento che impediscano l’esecuzione di una comune prova da sforzo).

In prevenzione secondaria, invece, l’ecocardiogramma da sforzo farmacologico è indicato nelle seguenti categorie di pazienti:

  • soggetti con non cardiopatia ischemica (postinfartuale o trattata elettivamente per via percutanea o chirurgica) al fine di indagare il funzionamento degli stent o dei bypass precedentemente impiantati.

Come si esegue un ecocardiogramma da stress farmacologico? 

ecocardiogramma3L’esecuzione dell’esame è preceduta da un’accurata anamnesi da parte del cardiologo. Successivamente il paziente viene fatto sdraiare su un lettino, come per una normale ecocardiografia transtoracica. Viene applicata una flebo per somministrare, in dose controllata, il farmaco che determina al cuore le stesse variazioni provocate da uno sforzo fisico. Durante l’esame sono registrati parametri vitali attraverso l’elettrocardiogramma e l’ecocardiogramma in continuo, permettendo al cardiologo di studiare il comportamento meccanico ed elettrico del cuore in situazioni di stress. Al termine dell’infusione del farmaco, viene somministrato l’antidoto che permette di neutralizzare completamente gli effetti della dobutamina. La flebo viene rimossa al termine dell’esame. La durata dell’esame spazia dai 30 ai 45 minuti circa.

Come prepararsi all’esame

Il paziente prima di effettuare l’ecocardiografia da sforzo deve osservare le seguenti regole:

  • digiunare da almeno 4 ore;
  • non fumare e non assumere caffeina da 12 ore;
  • sospendere, in base alle indicazioni fornite dal cardiologo, l’assunzione di farmaci Betabloccanti nelle 48 ore precedenti l’esecuzione dell’esame.

Controindicazioni e rischi dell’ecostress farmacologico

L’utilizzo degli ultrasuoni non comporta particolari precauzioni o controindicazioni.  La frequenza di effetti collaterali maggiori secondari alla somministrazione di dobutamina è molto bassa, inferiore allo 0,01%; tra questi l’eventuale momentanea comparsa di precordialgie, alterazioni del ritmo cardiaco e calo della pressione arteriosa che saranno tranquillamente gestiti dal cardiologo e dall’infermiere in sede di esame. Possono verificarsi anche effetti collaterali minori, come formicolio alla testa ed alle mani, mal di testa e nausea.  La somministrazione del farmaco antagonista alla fine del test consente di neutralizzare gli effetti diretti e quelli collaterali della dobutamina. 

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